Sr. Elisabetta Sturdà, una religiosa di impareggiabile ardire e di larghe vedute, dopo di aver assimilato lo spirito della Fondatrice e il suo nobile ideale, il 13 ottobre del 1946 era stata trasferita a Brindisi Casale, in qualità di Superiora, in una piccola comunità, che esplicava la sua opera a favore dei più piccoli e dei più bisognosi.

Messa a contatto di miserie fisiche e morali di bambini abbandonati a sé stessi per la strada privi di affetti, di istruzione e spesso anche di cibo, la brava religiosa, si senti ispirata da Dio e volle ben presto attuare il suo piano: costruire un orfanotrofio con annessa Scuola dell’Infanzia Il sogno era grandioso, ma la via da percorrere era ardua e difficile, anche perché mancavano i mezzi per attuarlo…Ma dal momento che era diventato per lei quasi un’ossessione, ne parlò con la Superiora Generale Madre Agnese Poto e con l’Arcivescovo di Brindisi Monsignor De Filippis, avutone ampio consenso, si mise all’opera con l’ardire di chi è consapevole del volere e della provvidenza di Dio, che non abbandona mai i suoi figli.

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